sabato 21 maggio 2011

si e no


serata calma
placida
le rondini hanno finito di garrire
l'elefante di barrire( nelle giungle africane)
ma quella che abita di sopra
non la finisce di andare su è giù
con i tacchi
ma dico io ci sono altri modi
per eccitare un marito
devo mandarglielo a dire?
i cani lì nella strada
latrano
abbaiano
sono ridotti a megafono dei loro padroni
che non sanno più cosa dire
i loro cani sono la loro massima espressione verbale
certo che rompono
squarciano il silenzio
placido
calmo e lento
come le acque del naviglio qui vicino
dove non passano barche
al massimo qualche ratto campione di nuoto
o qualche placida puttana senegalese
che si dirige verso la Vigevanese
certo non sono a Bevery Hills
ma non mi lamento
il mio quartiere mi piace
è ricco di umanità
a volte mariti e mogli litigano
a volte un marocchino fuma erba
a volte una russa va in bicicletta guardandomi come un gelato
nel deserto del sahara
a volte delle belle donne mediterranee d'importazione fanno finta di ignorarmi
solo perchè non le guardo con la bava alla bocca
sono fatto così
non faccio il ruffiano neanche morto
a volte una ghanese aspetta che esca la roba
dalla lavatrice automatica
e fuma una sigaretta
con una sensualità innata
a volte casalinghe disperate
escono di casa con certe borse sotto gli occhi
giusto per la spesa alla coop
a volte l'edicolante mi chiede cos'è il Vernacoliere
non lo conosciamo
a volte il panettiere mi tiene da parte i francesini
che chiamo i Sarkozy
sono unico, dice lui
sono l'unico
disse un anarchico dalle Lettere dal carcere di Gramsci
leggo pasolini
e gramsci
diomio
che grandi uomini
sepolti vivi che nessuno vuole più leggere
mentre siamo governati da uno che legge etichette di giacche
e cravatte
e poi ce le mette al collo
senza chiamarle usura legalizzata
peruviane con bambini in braccio e braccia scoperte
nere di natura
che paiono abbronzate sotto il sole
attraversano le strisce pedonali
che nessuno ha cancellato
tirandosele su col naso
torno dalla mia salubre camminata crociana
nella campagna circostante
dove macchine che costano milioni
spargono merda per far crescere
un granturco
che noi mangeremo
senza accorgerci che è nutrito a liquami
a torso nudo sul ghiaietto
mentre zingare arrapanti
mi passando a due passi strizzando l'occhietto
al portafoglio di pelle umana che è in rilievo sotto i pantaloncini
e io immagino che l'airone cenerino sia l'avatar di un grande e unico applauso
all'uomo che cammina sotto il sole
nel primo pomeriggio di un maggio qualsiasi
sognando di scoprire il segreto del dolore
e del suo superamento
col la mente rivolta alla leggenda del Mullah Omar
che si strappò un occhio, si ricucì la ferita
e continuò a combattere
perchè era l'unica cosa che sapeva fare
così come io farò
continuare a vivere come meglio so fare
perchè è l'unica cosa che so fare
si e no
ancora non lo so
come disse Rimbaud alla madre
mentre componeva poesie in una stalla
fra la biada ai cavalli
e un parto di agnello...

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