mercoledì 20 aprile 2011

tettine ballonzolanti



ho camminato sotto il sole
nel pomeriggio inoltrato
ero andato in centro con l'autobus,
mi sono sentito soffocare,
tutte quelle ragazze seminude
con le tettine ballonzolanti,
mi sono sentito stuprato,
poi vanno a casa fanno i compiti
vanno al catechismo
a scuola il giorno dopo,
le mamme le agghindano per benino
e le istruiscono su chi frequentare,
prima devono mostrar loro il 730
meglio il 740,
anche se da lì ,
dal 740,
non si evince un granchè,
tutti questi treni della metropolitana
che parlano in inglese
con i display delle fermate,
autobus con telecamere e googlemaps della posizione,
tutti questi ospedali,
gli hanno fatti con i miei soldi,
con i nostri soldi,
i soldi della nostra generazione,
dei senzapensione,
col nostro sangue,
e il sessanta per cento di questa gente
che ne gode
li ha avuti gratis,
grazie alle nostre tasse,
dovrei fregarmene
adesso che sono qui
sotto il sole
e cammino a torso nudo
facendo di quando in quando qi gong,
la ginnastica dei centenari cinesi,
respirazione,
astrazione,
in altre parole,
decompressione dalla folla che ho dovuto affrontare,
tutti impazziti
in questa giornata estiva,
in cui per strada ho conosciuto una certa Cinzia,
una che fa teatro, emiliana,
che conosce Luttazzi, che è del suo stesso borgo
e parla portoghese,
perchè è nata in Brasile,
voleva un passaggio in Duomo,
e io l'ho accompagnata a piedi,
ad un certo punto abbiamo parlato in portoghese
e io le ho detto che s'era rivolta a me
per una sorta di istinto animale
come cani che s'annusano il culo
prima di potersi rivolgere il guaito,
ha detto che fa teatro con i pazzi
e che ha fatto uno spattacolo a Quixadà,
pieno deserto brasiliano,
nodest,
750 persone a guardare lo spettacolo,
qui, dico io,
ci sono 75 milioni che guardano alla tv
un vecchio rincoglionito che racconta barzellette di quarta serie,
ecco perchè mi sento brasiliano
le dico,
lei sorride,
io ho il doppio passaporto, fa,
non ce n'è bisogno con me
l'ho capito subito che eri una persona diversa
e tu mi hai scelto nella folla
perchè ti stavo guardando il culo,
ma in modo onesto,
voglio dire, con oneste intenzioni,
lei ha sorriso,
pode ser,
ha detto,
significa può essere,
poi ci siamo salutati con un bacio sulle guance
e ho preso la metropoitana
avevo con me un libro di Bukowski
ma non riuscivo a sedermi per leggermelo,
tutto pieno,
ragazze con le tettine dappertutto,
e mi guardavano,
meno male che sono una persona equilibrata
e ben pensante,
in questo paese in cui le mamme
darebbero le loro figlie
in pasto a dei vecchi porci straricchi,
io mi sento brasiliano,
perchè da quelle parti,
non è che non ci siano mamme così,
solo che ogni tanto la mollano pure a noi,
che siamo persone normali,
benpensanti,
ma normali,
che abbiamo lavorato tutta la vita
per pagare tasse su tasse
a quelli che si scopano le figlie...

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