sabato 19 marzo 2011

Libero di essere libero





"che cosa non dev'essere mai la mia causa! Innanzitutto una buona causa, poi la causa di Dio, la causa dell'umanità, della verità, della libertà, della filantropia, della giustizia; inoltre la causa del mio popolo, del mio principe, della mia patria; infine, addirittura, la causa dello spirito e mille altre cause ancora. Soltanto la mia causa non deve essere mai la mia causa".
Max Stirner, L'unico e la proprietà

per le strade delle città cammino
maturo solitario guerriero del sapere
impara a dimenticare e nutriti del reale
odora gli scappamenti, ascolta le flebili voce delle femmine in calore
che salgono su per i lastricati fumando sapide sigarette di morte
sesso è un pò uccidere il sentimento
cosa ce ne facciamo di tutto questo miele colante
non risolve il problema del cancro e dei malati di aids
l'uomo disegna e scrive sui muri ciò che non gli appartiene
vedo immagini stereotipate persino nei graffiti
quando comincerete a dire qualcosa e i muri delle città saranno i fumetti
di quello che pensano le città stesse
ah già, quando comincerete a pensare, dimenticavo questo fottuto particolare
il sole è alto nel cielo il vento sbatte sul mio viso
mi lascio scolpire dagli elementi
come un Rimbaud inaspettatamente avanti con gli anni
comunque senza età
l'età la detta la tv
che insegna alle ragazzine a tenerti aperta la spazzatura del Macdonald
perchè sembri vecchio mentre ti illudi che sia perchè sei charmant
sei charmant, in realtà, solo che non lo decidi tu quello che devono guardare gli occhi degli altri
i persuasori occulti, figlidiputtana ingellati e froci
che si credono artisti solo perchè guadagnano paccate di soldi
vendendo stracci colorati ad imbecilli dalle menti da mollusco
il mondo non va come deve andare
il mondo va come deve vendere o comprare
il mondo è una transazione
sulle strade delle città
ad ore impensate
come uno strano minotauro mezzo camminatore e mezzo pensatore poeta pazzo
vado facendo le mie riflessioni
scrivo le mie poesie nella mente
come frasi sulla sabbia di un bagnasciuga
bottiglie lanciate nell'oceano che saranno differenziate da Greenpeace
parlo al vento
ma è forse proprio quello che voglio
orecchie che non meritano non valgono lo sforzo di dirgli qualcosa
chissenefrega se la gente non vuole vedere
una volta mi importava
ora credo che una vita sia troppo poca per insegnare agli altri
una vita basta appena per riuscire a intravedere qualcosa io
l'odore di cannella dei dolci portoghesi
l'odore delle cosce sudate di mulatte palestrate da dio
l'odore del mare che suda gasolio & petrolio
l'odore delle carni putride sconfitte dalle radiazioni
di chi s'è fatto mettere le centrali come vicini di casa
l'odore del mediterraneo culla delle civiltà
l'odore delle nere che non s'intossicano di profumi griffati
l'odore del male
l'odore del bene
l'odore delle cose ronzanti da se'
l'odore che ancora non ho sentito
l'odore di asfalto ribitumato da dittatori in catene
l'odore dei dittatori sconfitti
dall'indifferenza della gente
ricordate
là ci sono dittatori
dove i popoli gli consentono di esserci
niente scuse e su la testa
quanto a me
non anelo altro che andarmene per le strade del mondo
possibilmente impolverate
scuro in volto per il sole
levigato in viso dal vento
scolpito dal mare e dal lungo intenso camminare
ladro di amori improvvisi e brevi
libero di essere libero...

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