giovedì 25 febbraio 2010

Un meritato tè caldo


l'italia non è un paese per vecchi al contrario
leggo il manga akumetsu
un adolescente scotenna alti dirigenti bancari,
dignitari politici,
capi della polizia corrotti,
estirpa il male,
un dentista morale,
potrei dire,
leggo corto maltese,
gran fumatore,
orecchino a sinistra,
da anarchico,
una strega africana di lui disse,
tu sei bianco , sei diverso da me,
ma di tutti i bianchi diversi da me,
tu sei l'unico che mi assomiglia,
la qualcosa a me m'avrebbe eccitato da matti,
visto che mi fa schifo la razza a cui appartengo,
una razza di assassini nati che fanno le collette per l'Aquila,
costruiscono carceri prefabbricate copiate da Happy Days,
puntellano un secolo di storia laterizia,
coi puntelli della corruzione,
anche Obama deve barattare la libertà
con la morte,
nel momento in cui chiede centrali nucleari,
a beneficio delle centrali del latte,
vedi New Orleans,
non lo giustifico,
e non lo capisco,
e non ci posso fare nulla se noi italiani ci stiamo facendo fare di tutto sotto gli occhi senza che noi si faccia niente,
forse è perchè siamo stati gli unici a non tagliare la testa ad un Re,
ma lo abbiamo invitato a San Remo,
fuori piove,
fa freddo,
la gente scalpita,
come cavalli di metallo inerte senza più importanza,
giovani fumano spinelli di pace al termine del loro fancazzeggio quotidiano,
forse sono vecchio,
o forse non lo sono e non lo sarò mai,
di sicuro noi,
non perdevamo tempo ad occupare edifici in attesa di insediarci come rettori,
nè ci ammazzavamo di canne senza sapere dov'è la Giamaica,
giocavamo al pallone senza sognare Baggio o Platinì, per parlare di due dei nostri tempi,
ma solo per arrivare alla fine,
e berci,
il nostro meritato tè caldo,
negli spogliatoi,
lontani da campo, spalti,
e società civile.

Valeu!

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