Ciò che non ti uccide comunque ti frantuma gli zebedei, capito Nietzsche? Copyright del blog depositato
mercoledì 9 giugno 2010
Odore di vita
Comida Brasileira
corso 40 minuti, caldo boya, sensi all'erta
la carogna di un cane morto odora di rancido al nord
di carne cotta al sud
una questione di aria , penso
poi in bagno, seduto sul trono
aggiorno il mio diario su un block notes di carta riciclata
ultimo grido
400 fogli da riempire di me in ogni momento impensabile della giornata,
vado a fare la spesa,
poche cose indispensabili:
-anticalcare
-riso basmati
-acqua oligominerale
-pasta
-passata di pomodoro
-pancetta
-uova
-ginseng
-olio di mandorle dolci per il corpo
-succo di mirtillo nero
esco la cassiera della Auchan capelli corti rasati a zero
si lamenta con i clienti che le chiedono se sta facendo la chemio
bellabbronzata com'è
si capisce da lontano un miglio che è un look
si lamenta della maleducazione,
non ti lamentare,
le dico,
lo sai chi hanno votato per dirigere questo paese?
uno che pensa che l'informazione è un lusso
la cultura un superlusso,
il teatro da abolire in favore dei pupi siciliani
o delle pupe e dei secchioni, quelli rincoglioniti, però
lei sorride e dice che ho ragione
poi probabilmente andando a casa si dimenticherà
si spancerà in poltrona a fare il tifo per uomini e donne
mentre io l'avrei fatta felice,
riempendola di vita, o la vita, fate vobis,
una ladyboy koreana mi sfreccia davanti sorridendomi come a un cono gelato in agosto
io ricambio il sorriso,
nessuna donna è meglio di chi vuol esserlo a tutti i costi,
proseguo in erboristeria
dove compro il mio tè verde da una siciliana di mezz'età abbronzata
e accogliente
poi della verga aurea e uva ursina,
come un medicine man Blackberry,
personaggio dei fumetti, sceriffo di origine indiana
figlio adottivo di uno stregone
che così mi sento
in questa città che ha smarrito il senso dell'erba
se non di quella chimica che viene dalla Svizzera,
dai coffee shops di Lugano,
dei fili d'erba,
delle cicorie di campo,
della rucola lungo il limine di strade sabbiose del sud del mondo,
niente di meglio come ricostituente , antistress e raddrizzaminchia,
poi di nuovo a casa,
dopo essermi comprato un paio di altri blocchi di carta riciclata,
passando davanti alla Feltrinelli,
dove in vetrina ci sono tutti quei libri,
che qualcuno ha deciso di far diventare letteratura,
solo perchè hanno delle belle copertine plastificate,
ma sfogliandoli,
non si sente il sudore del polso ruotante
su blocchi di carta riciclata,
o su pezzi di cartone, strappati alle coperte della notte,
prima di dormire in strada,
o l'urlo della storia, quella vera,
fatta di alzarsi ogni mattina,
e combattere alla giornata,
questa guerra non dichiarata e silenziosa,
nella quale noi siamo solo codici fiscali da grassare,
ad ogni governo,
o nonostante ogni governo,
me ne starò steso tutto il giorno,
a leggermi un Henry Miller
o ad aggiornare il mio block notes,
che alla fine odorerà delle gocce del mio sudore,
dell'afrore delle mie ascelle,
leggermente sporco di salsa,
o d sangue,
o di orina,
o incrostato di qualcos'altro,
come un vero libro,
che odora di vita.
Valeu!
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Hi Danilo,
RispondiEliminaNice article smell of life :)..interesting indeed..thank you for visiting me and your get well wishes.You are a great friend.Thank you from the bottom of my heart.Thank you for having me as your friend.